Green Gas: biometano e idrogeno
Ecco i principali alleati della decarbonizzazione, che consentiranno all’Italia di raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica entro il 2050.
Il biometano e l’idrogeno rappresentano le principali fonti energetiche rinnovabili al centro dell’evoluzione energetica europea.
Gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 potranno essere raggiunti con un mix di soluzioni a impatto zero sull’ambiente. I green gas sono i protagonisti della transizione energetica e il loro sviluppo, in termini di uso e distribuzione, avviene grazie alle infrastrutture del gas. Le nostre reti sono pronte: sono diffuse ampiamente nel territorio e sono digitalizzate.
Nei loro “tubi gialli” in cui oggi scorre il gas naturale, potranno essere immessi anche gas rinnovabili.
Il biometano è una realtà concreta ed è una fonte già disponibile. La nuova frontiera, invece, sarà l’idrogeno verde che si stima possa diventare sostenibilmente economico dal 2030. Noi saremo pronti per distribuirla attraverso le nostre reti, consentendo ai clienti finali consumi ridotti e responsabili.
In base a un recente studio europeo, si stima che il gas prodotto da fonti rinnovabili (sia idrogeno rinnovabile, sia biometano), utilizzato nelle infrastrutture già esistenti, possa giocare un ruolo chiave nell'abbattimento delle emissioni in Europa entro il 2050, arrivando, su base annua, a una produzione di oltre 120 miliardi di metri cubi con un risparmio di circa 140 miliardi di euro.
Biometano: un circolo virtuoso
Cos’è il biometano?
Oggi è possibile produrre gas metano a partire da scarti biologici e immetterlo nella rete distributiva, dopo opportuni trattamenti, miscelandolo assieme al gas di provenienza naturale. Questo viene chiamato biometano, miscela composta al 97% da metano, gas che altrimenti si disperderebbe in atmosfera con la naturale decomposizione di scarti alimentari e agricoli. Infatti, il circolo virtuoso del biometano si genera più vicino a noi di quanto immaginiamo: deriva dal recupero degli scarti di campi di ortaggi, come i pomodori, di vigne o anche dei frantoi. In questo contesto, prevedere impianti di biogas vicino alle realtà agricole e alimentari sarebbe un ulteriore opportunità per il territorio, in quanto incrementerebbe gli impatti positivi per l’economia e l’ambiente.
Il suo scenario di sviluppo
Nel decennio in corso (2020-2030) assisteremo a un incremento significativo di produzione e immissione nella rete di biometano e ciò potrà agevolare il percorso di decarbonizzazione. In Italia, ad esempio, le richieste di allacciamento sono in forte incremento e sono già stati connessi alla rete di trasporto e distribuzione oltre 30 punti di iniezione. In Europa, invece, questa fonte energetica è ancora più matura e rappresenta già il 5% della domande di gas.
I benefici per te e il territorio
Insieme alle fonti di energia a emissioni zero come l’energia solare ed eolica, il biometano è una fonte energetica sostenibile capace di ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Concretamente, dal sottoprodotto agricolo o agroindustriale e dopo un processo produttivo, riusciamo a generare e immettere biometano nella rete. Oltre a utilizzare in modo attivo gli scarti, rispondiamo in modo sostenibile anche alle tue necessità di tutti giorni, tra cui:
- Consentire usi industriali.
- Alimentare mezzi privati e pubblici del trasporto pubblico.
- Utilizzarlo in casa per cucinare e riscaldare.
- È una soluzione vicina a noi e ricca di opportunità per ridurre i nostri costi, le nostre emissioni e rispondere agli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei.

Impianti a biometano
Il gas prodotto da fonti rinnovabili come il biometano può essere immesso nelle infrastrutture già esistenti e utilizzato come altre fonti per supporto al fabbisogno crescente di energia.
Idrogeno verde: il futuro è vicino
Cos’è l’idrogeno?
L’idrogeno è un vettore a elevata densità energetica ma a zero emissioni, che può essere utilizzato per la produzione di calore, di energia elettrica e anche come carburante per veicoli commerciali. Il suo utilizzo non produce emissioni di CO2 e questo lo rende un elemento fondamentale per la transizione energetica e il percorso verso la neutralità carbonica.
Il suo scenario di sviluppo
L’idrogeno verde, vale a dire quello prodotto attraverso l’utilizzo di energia rinnovabile, sarà la fonte rinnovabile della decade del 2030 con tangibili vantaggi entro il 2050. Nel corso dei prossimi anni si prevede una sua maggiore diffusione, quando il costo diventerà competitivo e il suo utilizzo sarà economicamente sostenibile. Infatti, oggi l’idrogeno verde ha un costo di produzione di molto superiore a quello del gas ma si stima che possa diventare sostenibile nel giro di 10 anni.
I suoi vantaggi
In Europa, i vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’idrogeno saranno tangibili entro il 2050 e impatteranno positivamente il mercato del lavoro, la nostra economia e, soprattutto, il nostro pianeta. Nel prossimo futuro potrà essere utilizzato per la nostra mobilità, per riscaldare gli ambienti e le case e, ovviamente, anche per fini industriali.
Fonte: Hydrogen Roadmap Europe: A SUSTAINABLE PATHWAY FOR THE EUROPEAN ENERGY TRANSITION. The Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking

Per noi l’idrogeno verde è in arrivo
Siamo attivi in Sardegna con un progetto di sperimentazione dell’idrogeno. Utilizzeremo, infatti, energia rinnovabile per produrre idrogeno verde, permettendo lo stoccaggio degli eccessi di produzione energetica da fonti rinnovabili.