Il Djsi index: un “termometro green” per i giganti dell’industria
Italgas entra nel gotha delle grandi compagnie impegnate per la sostenibilità ambientale. Katia Corvino: “Abbiamo fatto emergere valori che abbiamo nel Dna”
Il Dow Jones Sustainability Index è un “termometro” autorevole su scala globale che certifica quanto le grandi imprese quotate in Borsa siano impegnate nel campo della sostenibilità. La sua nascita risale esattamente a 20 anni fa, al 1999, e scaturisce dalla collaborazione tra Standard&Poors Dow Jones indices e Robeco Sustainable Asset Management, due dei maggiori punti di riferimento internazionali del settore. Oltre all’indice globale, il Djsi World, della stessa “scuderia” fanno parte anche altri indici di sostenibilità georeferenziati su aree più ristrette: North America, Europe, Asia Pacific, Emerging Markets, Korea, Australia, Chile e Mila Pacific Alliance.
Italgas entra nel Dow Jones Sustainability Index
Italgas è entrata a far parte del Djsi World per la prima volta quest’anno: “Per noi è stata una grande sfida - commenta Katia Corvino, Responsabile Corporate Social Responsibility - Ma non abbiamo finalizzato le nostre attività all’obiettivo di entrare nell’indice: abbiamo messo in pratica le nostre convinzioni, e l’ingresso nel Djsi World è un riflesso dei nostri sforzi, oltre che uno stimolo”. “Abbiamo fatto emergere valori che sono nel nostro Dna - prosegue Corvino - ma siamo anche consapevoli che questo è soltanto un primo passo, per quanto importante. Ora ci dovremo confrontare con i nostri pari all’interno dell’arena del Djsi World, e confidiamo nel fatto di avere la forza per sostenere questo impegno, grazie anche al grande endorsement sui temi della sostenibilità aziendale che viene dal top management e dell’Amministratore delegato Paolo Gallo in prima persona”.
I criteri di valutazione
Ma quali sono i criteri di valutazione per l’ingresso nell’indice di sostenibilità Djsi? A contribuire in modo decisivo sono l’analisi degli indicatori economici e le performance dal punto di vista sociale e ambientale. Ma anche fattori come la corporate governance, le strategie di risk management, la considerazione di cui gode il brand, le scelte che riguardano il contrasto ai cambiamenti climatici, gli standard adottati per la catena dei fornitori e le politiche verso i dipendenti. Con la conseguenza che non possono entrare a far parte del Djsj le aziende che non si muovano in maniera etica. Dei criteri di valutazione fanno parte sia requisiti generali sia specifici, declinati su oltre 601 settori industriali che sono contenuti nel cosiddetto “Industry classification benchmark”. Le caratteristiche si evolvono ogni anno, mettendo le aziende del Djsi nella necessità di continuare a implementare le loro strategie di lungo termine. La selezione avviene attraverso un processo trasparente, in base alla classificazione delle compagnie nel Corporate sustainability assessment che viene pubblicato ogni anno da Sustainable Asset Management.
L’impegno di Italgas
La società guidata da Paolo Gallo è entrata nel Djsi grazie a un modello d’impresa che si ispira a criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e che si basa su una interazione costante con i territori in cui opera. “L’azienda - sottolinea Corvino - mira a una crescita coerente con il rispetto dell’ambiente, la valorizzazione delle persone e l’interazione positiva con i territori e le comunità”. Proprio su queste basi sono nati il Comitato di sostenibilità e il Dipartimento per la Corporate Social Responsibility. Affiancato al piano industriale inoltre, la società porta avanti un piano di sostenibilità basato su cinque pilastri declinati oggi in 14 obiettivi e 45 azioni a breve e medio termine.
Impegno per l’ambiente e attenzione alle persone
“I cardini del nostro impegno sono la cultura della sostenibilità interna all’azienda, lungo tutta la catena del valore, insieme all’aumento del benessere dei dipendenti e al miglioramento degli indici infortunistici - aggiunge Corvino - Fondamentale è il contributo all’efficienza e alla sicurezza del sistema energetico, che passa attraverso la riduzione dell’impronta carbonica, lo sviluppo della gas advocacy e l’abilitazione di processi di economica circolare”. Italgas mira inoltre al miglioramento del posizionamento di sostenibilità del Gruppo, aderendo al Global Compact e ad altri quattro network di settore, e a una serie di attività concrete come la conversione dell’intera flotta aziendale con veicoli alimentati a metano. Inoltre per migliorare l’efficienza energetica nelle centrali termiche degli impianti di Prelievo riduzione e misura, gli Iprm, nel 2018 sono stati installati 28 dispositivi microcontrollori che consentono un notevole abbassamento dei consumi di preriscaldo e limitano la possibilità di condensazione nei mesi estivi.
“Ma la responsabilità sociale d’impresa - conclude Corvino - non è soltanto attenzione all’ambiente, su cui pure sensibilizziamo in modo costante tutti i nostri dipendenti: vuol dire anche intervenire sull’asse sociale e dell’inclusività. Siamo anche impegnati in uno sforzo massiccio di digitalizzazione, che riguarderà presto anche il nostro grande patrimonio archivistico, una testimonianza preziosa della storia d’Italia dai primi decenni del 1800: abbiamo intenzione, grazie al digitale, di renderlo disponibile e accessibile a tutti”.