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Marzo 2021

02. Lo Stakeholder Engagement in Italgas
Data di pubblicazione:

chiara ganzEsploriamo questo tema sottoponendo cinque domande a Chiara Ganz, responsabile della funzione Relazioni Esterne e Comunicazione in Italgas.

 

 

In un’organizzazione complessa come Italgas, che ha una pluralità di interlocutori esterni e interni, quali sono gli obiettivi fondamentali della funzione Relazioni Esterne e Comunicazione?

La nostra Direzione ha un ruolo trasversale e di supporto a tutte le funzioni aziendali del Gruppo. In questo senso, è nostro compito presidiare tutti i canali di comunicazione, proprietari e non, gestire relazioni con il mondo dei media finalizzate a garantire una corretta rappresentazione esterna del Gruppo e delle sue attività. Operiamo a tutela del brand e della buona reputazione di Italgas e delle sue consociate e, come ogni società di servizio, siamo chiamati a occuparci, in collaborazione con le funzioni preposte, anche del crisis management derivante da piccole o grandi emergenze sul territorio. Tra le nostre funzioni rientrano anche il contact center, essenziale per una corretta gestione del rapporto con la clientela finale e del servizio sul territorio, la corporate social responsibility, altra leva strategica chiamata a integrare tutta l’operatività aziendale, e le attività di sponsorizzazioni e liberalità verso le comunità in cui operiamo.

 

Che politiche seguite nel comunicare attraverso i diversi social media?

Per un’azienda come la nostra, legata al territorio e alle comunità in cui opera e con una presenza capillare in gran parte del Paese, è fondamentale che i quasi 8 milioni di clienti e più in generale tutti i nostri stakeholder avvertano la presenza e la vicinanza dell’azienda e ottengano le risposte che cercano. Da questo punto di vista, i social media consentono di integrare efficacemente sia le altre leve di comunicazione corporate sia i canali di contatto tradizionali. Ogni piattaforma ha un suo pubblico e un linguaggio di riferimento e, di conseguenza è fondamentale, di volta in volta, modulare il messaggio in funzione del target cercato e delle altre “frecce” di comunicazione a disposizione nel proprio arco. La possibilità di raggiungere il pubblico in maniera disintermediata, peraltro, offre l’opportunità di approfondire tematiche generalmente poco trattate dai media tradizionali e di alimentare un racconto del brand più diretto, immediato e, per così dire, genuino. Nell’ultimo anno, inoltre, abbiamo dedicato un’attenzione particolare all’ingaggio dei dipendenti sui social e nello specifico sulla piattaforma LinkedIn, il social professionale per eccellenza. Li abbiamo stimolati e seguiti in un utilizzo consapevole dello strumento, evidenziandone le opportunità e le possibili criticità. A distanza di più di un anno posso dire che i risultati sono stati soddisfacenti: abbiamo riscontrato una buona reattività da parte di molti colleghi e la disponibilità a contribuire a un racconto corale dell’azienda. Essenziale per chi, come noi, opera ed è presente in più di 1.800 comuni. E sulla buona riuscita dell’operazione ha contribuito sicuramente l’esempio del nostro Amministratore Delegato.

 

La comunicazione di Italgas fa molto perno sulla figura dell’Amministratore Delegato, l’ingegner Gallo. Nella sua esperienza, qual è la formula più corretta per realizzare un efficace “CEO branding”?

Il leader di un’organizzazione è per definizione il suo primo ambassador. È il volto dell’azienda, nonché la persona che con il suo portato di valori, identità e personalità contribuisce a indirizzare, consolidare e rappresentare la visione, la missione e il posizionamento della società. È una miscela complessa che richiede una combinazione di capacità personali, visione strategica, leadership, doti comunicative, oltre a un focus continuo sulla coerenza di fondo tra valori e azioni, nonché sulla loro aderenza alle scelte strategiche in ambito aziendale. È necessario operare in maniera sinergica attivando molteplici leve che permettano di rappresentare compiutamente questa coerenza all’interno e all’esterno dell’azienda. Sono leve di comunicazione che fanno fulcro sulla figura del nostro AD e sulla sua forte focalizzazione sugli obiettivi aziendali. E sono leve che, in alcuni casi, implicano un intervento suo diretto e disintermediato, come nel caso dell’utilizzo del canale LinkedIn personale. Una scelta coerente con lo stesso percorso digitale e dettata anche dalla considerazione secondo cui, come ci ha insegnato il lockdown, la capacità di esercitare la leadership non è più solo legata ai contesti fisici o allo status in azienda. Si è avvertita appunto la necessità di estendere la capacità di guidare organizzazioni e persone verso la crescita anche attraverso internet. LinkedIn, in questo senso, è stato preferito perché è l’estensione naturale del proprio network di lavoro ed è il posto più indicato per farlo.

 

Quale considera che sia stato il risultato di maggior soddisfazione del 2020 per il team di Comunicazione?

In uno scenario reso complesso dalla pandemia, che ha polarizzato l’informazione riducendo gli spazi a disposizione per argomenti diversi dal Covid-19, siamo riusciti ugualmente a ottenere importanti risultati nel posizionamento di Italgas sui temi della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Abbiamo lavorato per comunicare la trasformazione digitale in corso in azienda sul piano degli asset, dei processi e delle persone, ma soprattutto per spiegare come questa fosse funzionale sia a consolidare la leadership di Italgas nel settore della distribuzione del gas in Italia e in Europa, sia a giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica verso un’economia decarbonizzata. Nelle nostre interlocuzioni con la stampa è emerso quanto lo switch al digitale sia stato essenziale per fronteggiare il lockdown e come alcune applicazioni sviluppate nella nostra Digital Factory avessero anzi accelerato la ripartenza dei cantieri e di molte attività.

 

Qual è stato il cambiamento più importante che avete realizzato nel corso dell’ultimo anno?

Pensando sempre ai condizionamenti della pandemia, e in particolare alle limitazioni riguardanti le attività in presenza, il cambiamento più significativo ha riguardato lo sviluppo di format nuovi per organizzare eventi imprescindibili per la vita di una società quotata. In questo caso, non ci siamo limitati ad assolvere a un’incombenza, anche di legge talvolta, ma abbiamo provato a trasformare una criticità in opportunità. Da qui è nata l’idea di avvalersi di tutte le potenzialità del digitale organizzando eventi in streaming in totale sicurezza e da remoto. Questo ci ha permesso di coinvolgere un numero maggiore di persone e di amplificare l’efficacia del nostro messaggio verso l’esterno e l’interno. Penso, per esempio, all’Assemblea degli Azionisti di maggio organizzata integralmente da remoto, che ha raccolto il triplo degli accessi rispetto alla precedente in presenza, ma anche alla Strategy Presentation in modalità “phygital” da uno studio televisivo, con un picco di circa 900 partecipanti tra interni ed esterni, o all’evento di Natale con 1.300 colleghi collegati in contemporanea da ogni parte d’Italia. Per non parlare anche delle conferenze stampa in streaming nelle quali è stato possibile coinvolgere anche 30 giornalisti in contemporanea.