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Agosto 2022

01. Piano Strategico 2022-2028
Data di pubblicazione:

Con 8,6 miliardi di euro di investimenti netti, Italgas offrirà un determinante contributo alla transizione energetica

Italgas ha presentato lo scorso 15 giugno il Piano Strategico 2022-2028, che delinea un ambizioso percorso di crescita. Nel solco di un processo di trasformazione che ha già preso le mosse da tempo e che porterà la Società a disporre di un’infrastruttura completamente digitalizzata, Italgas pone le premesse per avere un impatto determinante nel nuovo scenario energetico.

L’intuizione strategica che Italgas ha perseguito negli ultimi anni è completamente in linea con il contributo oggi richiesto agli operatori del sistema gas dal Fit for 55 e dal REPowerEu nel realizzare la decarbonizzazione dei consumi energetici e la riduzione delle emissioni nell’Unione Europea. Una spinta che è divenuta ancora più forte da quando il conflitto russo-ucraino ha reso prioritario assicurare una diversificazione degli approvvigionamenti energetici: nello scenario indicato dal REPowerEU, ad esempio, biometano e idrogeno sono chiamati a sostituire entro il 2030 circa metà del gas che l’Italia ha importato dalla Russia nel 2021.   

L’ammontare di investimenti netti che Italgas ha definito per i prossimi sette anni, pari a 8,6 miliardi di euro, prefigura un incremento del 9% rispetto al valore cumulativo degli investimenti previsti nel Piano Strategico 2021-2027. Oltre la metà di questi investimenti, quindi circa 4,5 miliardi di euro, saranno dedicati a rafforzare e fare evolvere la rete esistente, affinché possa operare in modo sempre più intelligente e flessibile, trasportando anche i gas rinnovabili.

Italgas intende accelerare il ritmo della propria crescita avendo un impatto nella trasformazione del sistema anche oltre l’attuale perimetro di Gruppo. Per questa ragione investirà 4,1 miliardi di euro nella crescita, principalmente per linee esterne considerando l’acquisizione della greca DEPA Infrastructure, le gare d’ambito e la crescita nel settore dell’efficienza energetica e dell’acqua. 

Il nuovo Piano si articola in chiare direttrici strategiche: 

  • Intensificazione del processo di trasformazione digitale e innovazione tecnologica, trasversalmente a tutte le attività del Gruppo, come premessa perché Italgas possa svolgere un ruolo attivo nel percorso di transizione energetica, beneficiando al contempo di nuove efficienze.
  • Proseguimento delle attività di repurposing, upgrade e sviluppo dell’infrastruttura per consentire la distribuzione di gas rinnovabili.
  • Consolidamento nel business dell’efficienza energetica, con l’ambizione di conquistare una posizione di leadership facendo leva sulle solide competenze maturate.
  • Perseguimento di opportunità di crescita per linee esterne, attraverso l’acquisizione in Grecia, le gare d’ambito, operazioni di M&A selettive nei settori del gas e idrico.

Il mantenimento di una struttura finanziaria solida ed efficiente resta un elemento essenziale nel processo di creazione di valore, per potere continuare a cogliere le nuove opportunità di sviluppo, assicurando allo stesso tempo un’adeguata remunerazione agli azionisti.

I criteri di sostenibilità sono completamente integrati nelle iniziative che il Piano disegna, con obiettivi intermedi ben definiti sul fronte Environment, per quanto riguarda le emissioni e i consumi di energia, lungo il percorso che porterà alla neutralità carbonica nel 2050. Anche sul fronte Social, Italgas ha previsto di proseguire l’insourcing di competenze core, con un parallelo investimento in attività di reskilling e upskilling del personale esistente, facendo leva sulla nuova Academy interna.

Italgas metterà in campo investimenti netti per 8,6 miliardi di euro nei prossimi sette anni: 0,7 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto nel Piano precedente.

Nel periodo 2022-2028, Italgas realizzerà complessivamente 8,9 miliardi di euro di investimenti, ovvero 8,6 miliardi al netto delle dismissioni previste: si tratta di un incremento del 13% in termini di investimenti lordi rispetto all’ammontare previsto nel Piano 2021-2027 e di un incremento del 9% in termini di investimenti netti.

Le più ampie dimensioni nell’ammontare cumulato degli investimenti sono principalmente dovute all’acquisizione strategica di DEPA Infrastructure in Grecia, al maggiore sforzo previsto nella trasformazione digitale e alla volontà di consolidare il posizionamento nel business dell’efficienza energetica.

La portata migliorativa del nuovo piano di investimenti è ancora più visibile se si esclude l’ammontare previsto per la partecipazione alle gare gas e per i successivi investimenti nelle aree che Italgas si sarà aggiudicata. In questo caso gli investimenti lordi ammontano complessivamente a 7,1 miliardi di euro, con un aumento del 22% rispetto ai 5,9 miliardi pianificati per il periodo 2021-2027, mentre gli investimenti netti crescono del 16%.

I 4,5 miliardi di investimenti dedicati alla rete di distribuzione del gas in Italia saranno così allocati:

  • 2,9 miliardi saranno complessivamente dedicati al repurposing, upgrade, manutenzione e sviluppo delle infrastrutture esistenti, in prosecuzione dei progetti già avviati nell’ultimo Piano, con una particolare attenzione anche all’innovazione tecnica e all’efficienza energetica, viste le nuove esigenze di risparmiare gli utilizzi di gas e di elettricità nelle attività operative.
    Di questi 2,9 miliardi totali, 200 milioni di euro riguarderanno il prossimo completamento della metanizzazione della Sardegna, dove Italgas è già oggi il principale operatore, attraverso la controllata Medea, con 2.200 km di rete in gestione, di cui 1.400 digitalizzati.
  • 1,5 miliardi saranno dedicati al proseguimento della trasformazione digitale delle reti e dei processi, con un incremento di 100 milioni rispetto al Piano precedente, puntando a disporre di una rete “intelligente”, in grado di trasportare i gas rinnovabili, come il biometano, il metano sintetico e l’idrogeno. Tra i diversi progetti, Italgas ha previsto di dedicare oltre 100 milioni di euro all’allacciamento degli impianti di produzione di biometano alla rete di distribuzione, all’introduzione dell’opzione di reverse flow verso la rete di trasporto perché possano essere accolti i quantitativi di gas non consumato e, infine, alla costruzione di impianti e componenti hydrogen-ready. Negli ultimi tre anni del periodo coperto dal Piano sarà inoltre avviato un programma che porterà alla sostituzione di 4,5 milioni di smart meter. Italgas sta infatti già studiando un nuovo misuratore all’avanguardia, in materiale riciclabile, da lanciare sul mercato nel 2023. Il nuovo strumento consentirà un controllo da remoto con nuove tecnologie, differenti dall’attuale GPRS che subirà un phase-out da parte delle società di telecomunicazione dal 2029; sarà inoltre dotato di un’avanzata sensoristica di sicurezza e sarà compatibile con le miscele di metano, biometano, idrogeno e gas sintetici. Alla sostituzione degli smart meter saranno complessivamente dedicati circa 600 milioni di euro, suddivisi in parti uguali nei tre anni.
  • La quota rimanente sarà dedicata alle attività centralizzate, come ICT e Real Estate, e a selezionate operazioni di M&A nella distribuzione del gas, al netto dei disposal.

 

Italgas guarda anche oltre il perimetro della distribuzione del gas, dedicando 500 milioni di euro alla diversificazione.

Italgas intende investire in modo sempre più convinto nel business dell’Efficienza Energetica, che contribuirà in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi indicati dal REPowerEU attraverso un costante incremento del risparmio nei consumi energetici. Nel Piano 2022-2028 le ESCo di Italgas potranno contare su 340 milioni di euro di investimenti per sviluppare le proprie attività e soprattutto per realizzare selettive operazioni di M&A, con un raggio d’azione che abbraccia il segmento residenziale, pubblico, industriale e terziario. Italgas punta quindi a raggiungere una quota di mercato compresa tra il 6 e l’8%, in un business nel quale poteva contare su una quota inferiore all’1% a fine 2021.
Il settore idrico, infine, assorbirà investimenti per 160 milioni di euro, in parte dedicati a mirate acquisizioni, in parte a investimenti operativi che consentiranno di applicare alle reti gestite le competenze d’eccellenza che Italgas ha maturato nella distribuzione del gas.

 

Da qui al 2028, Italgas ha previsto di attivare in modo significativo anche la leva della crescita esterna: 3,6 miliardi di euro di investimenti saranno dedicati all’acquisizione in Grecia e alle gare d’ambito

Nei sette anni abbracciati dal Piano, Italgas allocherà 1,8 miliardi di euro per acquisire DEPA Infrastructure e realizzare i piani di sviluppo che al momento sono previsti per le società operative Eda Thess, Eda Attikis e Deda. Nel corso del processo di integrazione, Italgas verificherà la coerenza di tali investimenti di sviluppo con la propria vision e con gli obiettivi di phase out da carbone e lignite stabiliti dal governo greco, procedendo, nel caso occorra, a una revisione di quanto a oggi pianificato.

Nonostante la scarsa visibilità sui tempi di concreta realizzazione, le gare d’ambito continuano a rappresentare per Italgas una significativa opportunità di crescita dimensionale, con benefici che riguarderebbero il Gruppo e lo stesso sistema-gas italiano. Attraverso questo processo Italgas prevede infatti di potere ottimizzare la propria presenza sul territorio nazionale e attivare nuove economie di scala, con ricadute positive anche in termini di minori costi.
Italgas dedicherà perciò 1,8 miliardi di euro alla partecipazione alle gare ATEM (ambiti territoriali minimi) e agli investimenti successivamente richiesti nelle concessioni che si aggiudicherà, per l’upgrading, la manutenzione e la digitalizzazione delle reti.
In particolare, Italgas prevede di dedicare circa 1,1 miliardi alle acquisizioni nette e circa 700 milioni ai successivi investimenti.
In conseguenza della più recente revisione del calendario stimato, il picco delle gare è attualmente previsto nel 2026, con una parte delle concessioni che saranno aggiudicate oltre l’orizzonte di Piano e che assorbiranno investimenti presumibilmente per circa 350 milioni di euro.

La somma degli investimenti allocati su crescita organica, M&A e gare d’ambito sosterrà un aumento della RAB, la Regulatory Asset Base, a un tasso del 6,4% medio annuo nel periodo 2022-2028, fino al raggiungimento di 12,6 miliardi di euro nel 2028. Anche escludendo il contributo previsto dalle gare ATEM, il tasso di crescita medio rimarrebbe elevato, nell’ordine del 4,5%, consentendo alla RAB di raggiungere 11,2 miliardi di euro a fine Piano. Volendo infine isolare anche il contributo dell’acquisizione in Grecia, facendo leva sui soli investimenti organici netti la RAB di Italgas raggiungerebbe i 10,0 miliardi di euro, con un tasso di crescita medio ponderato del 2,9% nel periodo di Piano.

La quota di mercato di Italgas in Italia conseguentemente crescerebbe dal 35% al 42% circa, attraverso un incremento dei punti di riconsegna, che passerebbero dai 7,6 milioni del 2021 a 10,1 milioni nel 2028, con un tasso medio ponderato di crescita del 4,1%. Senza considerare il contributo delle gare d’ambito, i punti di riconsegna totali raggiungerebbero il numero di 8,6 milioni a fine Piano. Isolando infine l’impatto delle acquisizioni, in particolare quello di DEPA Infrastructure, attraverso il solo sviluppo organico al netto dei disinvestimenti Italgas avrebbe nel 2028 il medesimo numero di punti di riconsegna del 2021, ovvero 7,6 milioni.

Oltre il 2028, una volta che il processo delle gare d’ambito sarà completato, Italgas si attende di potere raggiungere una quota di mercato del 45%.

La digitalizzazione si conferma una leva essenziale nel realizzare nuove efficienze e, quindi, nel creare valore.

Il processo di digitalizzazione in corso è trasversale all’intero Gruppo: ha impatto, perciò, non solo sull’ICT e sulle attività operative, ma anche sul procurement, sulla gestione delle risorse umane e sulle metriche-chiave per la regolazione. Complessivamente dal programma di digitalizzazione sono attesi benefici complessivi per circa 300 milioni di euro, rispetto a uno scenario privo di questi investimenti. Si tratta di un ammontare che supera di 50 milioni di euro i benefici stimati nel Piano precedente. L’impatto complessivo di 300 milioni si suddivide in circa 250 milioni di addizionale EBITDA – derivante sia da maggiori ricavi sia da minori costi resi possibili dalla digitalizzazione – e in circa 50 milioni di efficienze per minori CapEx.

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