Mix energetico: in Italia la strada passa anche dal Gas Naturale Liquefatto

GNL, biometano e idrogeno per diversificare l’approvvigionamento e non dipendere dal gas russo.

Il conflitto in corso ha portato l’Unione europea ad una scelta non più procrastinabile: sottrarsi alla dipendenza dal gas russo, un combustibile che per l’Italia rappresenta il 40% del mix energetico (24% per la UE). E il 38% di questa quota, appunto, viene acquistato dalla Russia*. Un obiettivo non facile nel breve termine e che per essere raggiunto dovrà passare attraverso la ricerca di altre soluzioni di approvvigionamento energetico, offrendo nuove prospettive sul tema dell’energia. In questo senso i “sentieri” percorribili sono rappresentati dai nuovi gas come biometano – rinnovabile al 100% e prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse (rifiuti organici e sottoprodotti agricoli) – e idrogeno (derivato dall’elettrolisi dell’acqua), ma anche dal GNL, il Gas Naturale Liquefatto. Un combustibile derivato dal gas naturale, opportunamente trattato, trasportabile via mare attraverso le navi metaniere e stoccabile in quantità ancora maggiori. Una via alternativa che, insieme ai nuovi gas, potrà permettere all’Italia, nel giro di pochi anni, di ridurre la dipendenza energetica dal gas russo.

GNL: cos’è, come si ottiene e come si trasporta

Il Gas Naturale Liquefatto è costituito quasi totalmente da metano (circa 90-99%) ed è un fluido incolore e inodore che ha la metà della densità dell’acqua, e non è né corrosivo, né tossico. Viene usato maggiormente in ambito industriale (impianti di produzione di energia elettrica), civile (può alimentare le utenze in zone non servite dalle condutture del gas) e di autotrazione. Il GNL si ottiene sottoponendo il metano – estratto dai giacimenti sotto la superficie terrestre – ad un processo di liquefazione che prevede, dopo la sua depurazione e disidratazione, fasi alternate di compressione e raffreddamento (a – 160°C) che portano il volume del gas liquefatto ad una riduzione di circa 600 volte, consentendo quindi di immagazzinare una grande quantità di energia in poco spazio. Il GNL viene trasportato dai Paesi produttori via mare grazie ad apposite navi cisterna.

Stoccaggio, rigassificazione e immissione nella rete di distribuzione

 L’Italia è un Paese consumatore di GNL. Lo riceve dai Paesi produttori attraverso le navi metaniere e chi lo trasporta, dopo l’attracco, si occupa di scaricare il gas nei terminal di importazione, oltre che delle speciali autobotti che lo trasporteranno nei siti di stoccaggio. Lì il GNL viene conservato in speciali serbatoi criogenici che lo mantengono ad una temperatura di -160°C (condizione imprescindibile perché rimanga allo stadio liquido). Più nello specifico, questo serbatoio criogenico è formato da due involucri, uno contenuto dentro l’altro: quello esterno è fatto di acciaio al carbonio, mentre quello interno da materiale resistente alle basse temperature. Nell’intercapedine tra gli involucri viene eliminata l’aria e inserita la perlite, un materiale che serve ad aumentare l’isolamento e la trasmissione del calore all’interno del serbatoio. Attraverso un vaporizzatore, che utilizza il solo calore atmosferico, il GNL potrà tornare alla fase gassosa. A questo punto entra in gioco il distributore di gas (come Italgas) che immette il gas nella normale rete di distribuzione per raggiungere capillarmente tutto il territorio italiano.

Rigassificatori, la situazione in Italia e le prospettive future

Considerata la situazione geopolitica attuale e la necessità per l’Italia di ripensare le sue modalità di approvvigionamento energetico, considerando lo stato attuale del GNL, per il nostro Paese si pone l’esigenza di espandere la capacità di trattamento e stoccaggio del gas naturale liquefatto, che oggi può contare su 3 rigassificatori: il terminale GNL Adriatico (Porto Viro, sul Delta del Po nelle vicinanze di Rovigo), il terminale di Panigaglia (La Spezia) e il terminale galleggiante a 22 km dalla costa di Livorno. La sfida, su questo fronte, è quella di potenziare i rigassificatori, ma poiché per costruire nuovi impianti serve tempo, soluzioni più rapide per il nostro Paese sono il noleggio o acquisto di navi FSRU (Floating Storage and Regasification Units), unità galleggianti capaci sia di stoccare che di trasformare il gas naturale liquido riportandolo allo stato gassoso.

Italgas e la Sardegna: il deposito costiero di Oristano

Fino all’estate del 2020, in Italia, la Sardegna era l’unica regione non raggiunta dal metano. Uno scenario totalmente diverso dopo soli due anni, visto il milione di metri cubi di gas naturale distribuito dal Gruppo Italgas attraverso la società Medea nei primi quattro mesi del 2022 a utenze domestiche, esercizi commerciali e realtà produttive dell’isola. L’investimento di Italgas nella metanizzazione della regione sarda, attraverso i 900 chilometri di reti digitalizzate costruite, oltre ai 500 chilometri di reti convertite a gas naturale, e i 61 depositi criogenici di gas naturale liquefatto, è un esempio dell’opportunità che il GNL può offrire considerando anche l’attuale situazione geopolitica. Un contesto energetico sensibilmente migliorato anche grazie alla collaborazione con altri operatori. L’esempio principale, in questo senso, è il deposito costiero GNL di Oristano – realizzato da Higas – che ha garantito continuità e flessibilità per l’approvvigionamento anche in vista dell’aumento della domanda di gas naturale dei prossimi anni. Uno sviluppo a cui la Sardegna si presenta con infrastrutture all’avanguardia pronte non solo a far fronte all’aumento dei consumi del GNL, ma anche all’uso dei gas rinnovabili come biometano e idrogeno.


*Fonte Italgas Strategic Plan 2022-2028

(https://www.italgas.it/wp-content/uploads/sites/2/2022/06/2022-2028-Italgas-Strategic-Plan.pdf )

Italgas: l’audit annuale conferma la certificazione UNI ISO 37001:2016

Il Gruppo Italgas ha superato con successo l’audit necessario al mantenimento della certificazione dei sistemi di gestione anticorruzione per le società Italgas S.p.A. e Italgas Reti S.p.A.

La verifica del mantenimento della certificazione UNI ISO 37001:2016 sui “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” è stata effettuata dall’organismo di certificazione indipendente DNV, il quale ha effettuato un audit accurato di tutti i processi interni di Italgas S.p.A. e Italgas Reti S.p.A. con rilevanza anticorruzione. All’esito della verifica, è stata certificata la conformità dei “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” delle due società ai requisiti della norma UNI ISO 37001:2016.

L’ente certificatore ha, inoltre, evidenziato diversi elementi di merito come il Committment riscontrato nelle prime linee del management, una notevole sensibilità e consapevolezza delle funzioni intervistate in merito ai temi della prevenzione della corruzione e l’attivazione di percorsi formativi sui temi della prevenzione della corruzione indirizzati ai fornitori del Gruppo Italgas.

Italgas S.p.A. e Italgas Reti S.p.A. mantengono quindi la certificazione ottenuta lo scorso anno per il secondo triennio consecutivo con validità fino al 2024, confermando ancora una volta il proprio impegno nella lotta alla corruzione in tutti gli ambiti di attività.

Biometano, Il gas pulito e rinnovabile

Lo scenario italiano ed europeo verso la transizione energetica

 

Prima del conflitto in Ucraina era una soluzione possibile. Ora è diventata necessaria e indispensabile. Il biometano è una fonte di energia rinnovabile che presto potrebbe integrare l’utilizzo del gas naturale, dando ossigeno, è proprio il caso di dirlo, a quei Paesi che non sono autosufficienti.

Ma come si produce biometano? Tutto nasce dalla decomposizione e dalla fermentazione di scarti alimentari e della ristorazione, di rifiuti agricoli e domestici e persino di fanghi provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue. Un trattamento che viene svolto in un digestore anaerobico, ossia in un ambiente privo di ossigeno: questa operazione dà vita al biogas, povero di energia, che contiene solo tra il 40% e il 60% di metano, il 40-60% di CO2 e alcune tracce di altri composti tra cui l’H2S (idrogeno solforato). Il biogas, a sua volta, viene purificato, con l’eliminazione dell’anidride carbonica e di altri composti, creando appunto il biometano che, così trattato, risulta green al 100% e pronto per essere iniettato nella rete di distribuzione del gas.

 


I vantaggi del biometano
 

Il biometano ha numerosi vantaggi. Ambientali, innanzitutto, perché emette livelli quasi nulli di polveri e riduce ulteriormente le emissioni di CO₂ rispetto ai carburanti tradizionali. Ma non solo. La facilità di trasporto (possono essere utilizzate le stesse infrastrutture del metano) e di produzione lo rendono particolarmente appetibile nell’ottica, ormai urgente, di azzerare la dipendenza dalle importazioni.

Una risorsa dunque perfettamente in linea con il concetto di economia circolare. L’utilizzo del biometano come combustibile potrebbe rappresentare, ad esempio, la soluzione per la decarbonizzazione del settore dei trasporti, del settore industriale e di quello residenziale (in termini di riscaldamento e raffreddamento).

 


Biometano in Italia e in Europa: i dati

L’Italia è un Paese a forte vocazione agricola e può contare su circa 2.000 impianti di produzione di biogas. Una crescita continua che si sta manifestando anche a livello europeo, dove si è arrivati a circa 20.000 unità in funzione.

A livello di impianti di produzione di biometano, invece, i numeri sono ancora contenuti, ma il comparto crescerà nei prossimi anni grazie alla maggior maturità tecnologica e industriale acquisita. In Italia sono 27 gli impianti biometano, per una capacità complessiva di produzione da 25.445 mc l’ora, ma il nostro paese ha presentato uno degli incrementi maggiori in Europa con 11 nuovi impianti entrati in funzione nel 2020. Il 2021, inoltre, è stato per l’Europa un anno da record, che ha visto la produzione di  147 milioni di metri cubi di biometano.

 


Sviluppo e integrazione con la rete gas esistente

Entro il 2030 l’incremento della produzione di biometano sarà molto significativo, anche grazie alle prospettive enormi aperte dal Recovery Plan e dai suoi 2 miliardi di euro di investimenti nella conversione di impianti biogas e nella costruzione di nuove strutture.  Si stima che da qui al 2030 in Italia sarà possibile produrre fino a 6,5 miliardi di metri cubi di gas verde grazie allo sviluppo del biometano agricolo, una quota pari al 10% del fabbisogno nazionale.

La Commissione Europea ha fissato come obiettivo per il 2030, la produzione di 35 miliardi di mc di biometano, che andranno a sostituire parte dei 155 miliardi di mc di gas forniti a oggi dalla Russia.

Uno dei vantaggi del biometano è quello di poter essere introdotto nella rete del gas esistente senza che essa venga modificata. Ad ogni modo, gli impianti esistenti e quelli di prossima costruzione avranno bisogno di essere “allacciati” alla rete del trasporto e della distribuzione (che funziona anche da “magazzino” per il gas) tenendo presente che, per essere immesso, il biometano dovrà avere determinate caratteristiche chimiche e fisiche in conformità con le norme nazionali ed europee.

Lo scenario è favorevole, il biometano si candida ad essere una delle soluzioni per differenziare il mix energetico, per limitare la dipendenza dal gas estero e per perseguire il processo di transizione energetica.

Power-To-Gas: energia pulita e rinnovabile

Decarbonizzare il sistema di produzione e uso dell’energia

La transizione energetica è una delle sfide epocali che ha come obiettivo quello di garantire un futuro per il pianeta, riducendo il processo di riscaldamento globale dovuto alle emissioni di gas serra. Come? Affidandosi, sempre di più, a fonti rinnovabili che possano essere in grado di soddisfare la richiesta di energia pulita. Proprio gli obiettivi che si pone la tecnologia Power-to-Gas.

Il progetto

In Sardegna Italgas ha dato vita, insieme a importanti istituzioni di ricerca come il Politecnico di Torino e il Centro Ricerche CRS4 della Regione Sardegna, a un progetto basato sulla tecnologia Power to Gas (P2G) per la produzione di idrogeno verde. L’impianto sorgerà a Sestu, un Comune dell’immediata cintura di Cagliari. Con un investimento di 15 milioni di euro, sarà anche la prima vetrina tecnologica della filiera di produzione dell’idrogeno verde in Italia e consentirà di testare gli utilizzi di gas rinnovabili e di miscele di questi nell’ambito dei contesti urbani: fornitura a industrie del territorio, agli autobus per il trasporto pubblico locale, ai clienti allacciati alla rete. Si realizzerà, così, la prima comunità energetica residenziale dell’Unione europea alimentata con miscela di idrogeno e gas naturale.

Cos’è e come funziona il Power-to-Gas

Questa promettente tecnologia permette di immagazzinare l’energia elettrica, derivata da fonti rinnovabili (centrali fotovoltaiche, idroelettriche ed eoliche) e di utilizzarla per produrre idrogeno, uno dei nuovi “gas rinnovabili”, attraverso l’elettrolisi. Un processo che permette di scindere l’acqua in ossigeno e idrogeno, elemento fondamentale per il suo doppio utilizzo: può essere infatti usato per la mobilità, offrendo, attraverso la tecnologia Fuel-Cell senza emissioni inquinanti, energia per alimentare autovetture e mezzi pesanti oppure miscelato al metano e immesso nella rete di distribuzione del gas per uso domestico o industriale. Inoltre, se l’idrogeno viene combinato con l’anidride carbonica per mezzo di un reattore, può essere utilizzato per produrre metano sintetico, del tutto comparabile al normale gas naturale, ma completamente rinnovabile.

I vantaggi della tecnologia

Il vantaggio principale della tecnologia Power-to-Gas, oltre ad essere rinnovabile e pulita, è la sua capacità di stoccaggio. L’energia eolica e solare, per quanto pulita, si può produrre soltanto in presenza di vento o sole, due fattori fondamentali ma non controllabili dall’uomo tanto da renderne la produzione non costante nel tempo ed il suo utilizzo istantaneo. Il problema, dunque, è quello di poter conservare l’energia rinnovabile prodotta, considerando il solo utilizzo di tecnologie di accumulo elettrico, le batterie, ad oggi ancora sostanzialmente impraticabili. Il Power-to-Gas tentando di risolvere il limite posto dall’accumulo tramite batterie, si sta dimostrando la soluzione più adeguata per trasformare il grande quantitativo di energia elettrica offerto dalle rinnovabili in un vettore come il gas, stoccabile in quantitativi più elevati e, soprattutto, pronto all’uso senza limiti di tempo e spazio. Sì, perché il gas si può trasportare dove e quando serve, sia attraverso le tubazioni sia attraverso navi o autobotti, arrivando a essere immesso nella rete di distribuzione di gas esistente, pronta ad accogliere nuovi gas rinnovabili quali biometano, idrogeno e metano sintetico.

Il progetto Power-to-Gas di Italgas

Tra i vari progetti che mirano a sviluppare e sfruttare anche in Italia le potenzialità della tecnologia Power-to-Gas, c’è quello di Italgas che renderà operativo nel 2024 un impianto completo di produzione di idrogeno da energia rinnovabile. Sorgerà in Sardegna, a Sestu, nell’area della città metropolitana di Cagliari. Italgas potrà sfruttare sul posto l’idrogeno prodotto dall’elettrolizzatore utilizzandolo in svariati settori: puro, per l’alimentazione di autobus a idrogeno a supporto della decarbonizzazione della mobilità locale; in “blend” (miscela) con il gas naturale, per l’immissione nella rete di distribuzione del gas  a supporto della decarbonizzazione degli usi civili o industriali.

PNRR

Il progetto ha ottenuto un finanziamento di oltre 1,5 milioni di euro nell’ambito del bando PNRR per la realizzazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile per il trasporto stradale, classificandosi come primo progetto delle regioni del Sud Italia e unico progetto di questo genere in Sardegna. La stazione di rifornimento sarà soprattutto dedicata alla mobilità pubblica locale che potrà quindi beneficiare di una fonte energetica estremamente innovativa e completamente green.

Configurazione tecnica dell’impianto

La sua configurazione prevede un impianto fotovoltaico da 1 MW, un elettrolizzatore da 0,5 MW, un sistema per lo stoccaggio dell’idrogeno da 300 kg a 40 bar e una stazione di rifornimento (fino a 300 kg/giorno equivalenti a 10 autobus al giorno) per una dimensione complessiva dell’area di progetto di 25.000 metri quadrati. Le produzioni attese di idrogeno sono di circa 21.000 kg all’anno nella fase iniziale che diventeranno 34.000 kg al 2028.

Il team della challenge di Italgas e Bludigit vince l’edizione 2022 di Data Girls della Luiss Business School

Lavoro agile e sostenibilità digitale: i temi della challenge di Italgas e Bludigit che ha portato uno dei gruppi del “Data Girls” alla vittoria.

Si è conclusa la sesta edizione di “Data Girls”, il percorso di sviluppo organizzato da Luiss Business School nell’ambito del progetto “Grow – Generating Real Opportunities for Women”, che valorizza i talenti femminili nelle aree di lavoro STEM. Italgas ha preso parte all’iniziativa, per il terzo anno, proponendo ai diversi team di studentesse e studenti la challenge “WoW – Way of Working” dedicata all’analisi delle nuove modalità di lavoro agile, in particolare ponendo l’attenzione su quali fossero i tool di collaboration utilizzati nelle aziende adatti a rispondere ai nuovi bisogni dei dipendenti.

Il gruppo vincitore ha lavorato sulla base dei dati forniti da Bludigit, Ia digital company del Gruppo Italgas, in merito all’utilizzo degli strumenti di collaboration e di un questionario che è stato sottoposto ai dipendenti. Sulla base di questi dati, integrati con fornti esterne Istat sull’impatto dello smart working sulle aziende italiane, hanno presentato soluzioni e insight su come “rendere più sostenibile” l’utilizzo dei nuovi strumenti e tecnologie digitali.

Proprio sulla sostenibilità digitale, le ragazze e i ragazzi vincitori hanno mostrato come applicando determinati comportamenti in ambito lavorativo nell’uso delle tecnologie e strumenti digitali, sia possibile ridurre le emissioni di CO2 e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Giornata Mondiale del Teatro: un tuffo nel passato con le foto dell’archivio di Italgas

L’Heritage Lab ha ritrovato e condiviso alcuni scatti della Compagnia Teatrale del Dopo Lavoro della Napoletana Gas.

L’Heritage Lab di Italgas è un modello unico nel nostro Paese di archivio laboratorio di digitalizzazione. Il suo obiettivo non è solo il recupero e l’archiviazione del materiale storico del Gruppo Italgas ma anche la sua conversione in big data del passato e la sua condivisione con le comunità e gli studiosi di tutto il mondo che vogliono scoprire la storia italiana.

In occasione della Giornata mondiale del Teatro, Italgas insieme all’Heritage Lab ha voluto condividere con tutti una serie di antiche fotografie ritrovate nell’Archivio Storico del Gruppo e appartenenti all’allora Napoletana Gas. Gli scatti rinvenuti fanno parte di quel patrimonio artistico, culturale e storico del Gruppo che il personale dell’Heritage Lab custodisce con cura e che grazie al supporto delle più avanzate tecnologie è riuscito a digitalizzare per condividerlo con la società.

 

Gli scatti sono emersi da alcuni materiali della società napoletana, che è entrata a far parte del  Gruppo nel 2017, e ritraggono la compagnia teatrale del dopo lavoro dell’azienda, dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento. Tra le decine di fotografie è possibile riconoscere almeno due opere del grande autore teatrale napoletano Eduardo de Filippo: “Filumena Marturano” e “Le voci di dentro”.

  

Dal 1961 nel mondo celebriamo la Giornata Mondiale del Teatro, un’occasione per ringraziare non solo gli artisti e i lavoratori del settore, ma per onorare questa arte e le sue origini antiche. Quest’anno il Gruppo Italgas ha voluto celebrare questa ricorrenza per ricordare un pezzo della storia del nostro Paese e festeggiare il presente del Teatro italiano che finalmente riapre il sipario ai cittadini.

L’Heritage Lab ricostruisce le storie delle Donne di Italgas

Il personale dell’archivio storico del Gruppo ha avviato un progetto per condividere con la comunità piccole storie di coraggio.

Italgas con il suo Heritage Lab si impegna ogni giorno per valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese, al fine di preservarlo e condividerlo con le comunità. L’Archivio Storico del Gruppo oltre a custodire documenti storici, culturali, industriali e artistici è un laboratorio dotato delle più avanzate tecnologie per la digitalizzazione dei materiali conservati nel corso di quasi due secoli. Il personale dell’Heritage Lab lavora per ricostruire la storia della Società, dei suoi dipendenti e contribuire al racconto del passato.

In questo periodo, ricercatori e archivisti dell’Heritage Lab, in collaborazione con l’archivio storico di Toscana Energia, si sono impegnati in uno studio su diversi documenti particolarmente preziosi che appartengono alla società del Gruppo: i fascicoli del personale dell’Ex Esercizio Toscana Gas e della Fiorentina Gas. Le pratiche più antiche ritrovate all’interno dei documenti riguardano donne degli anni ’90 dell’Ottocento, storie che parlano di coraggio, grazia, tenacia, perseveranza. Donne che ieri come oggi, affrontano le avversità quotidiane e quelle che la società e il tempo impongono.

In occasione della Giornata internazionale della donna il Gruppo Italgas vuole rendere onore a queste donne semplicemente raccontando alcune loro storie e ricordando l’importanza delle loro vite, attraverso i documenti dei nostri archivi. Le tre storie che condividiamo, simbolicamente in rappresentanza di tutte quelle emerse, appartengono agli anni di piena attività dei gasometri;  alcune delle donne vedono l’arrivo del metano, ma la maggior parte fa parte del mondo legato ai convogli di carbone e ai grandi impianti delle officine del gas.

Cesira, tra perseveranza e fedeltà

La prima donna è Cesira, nata a Firenze nel 1918 e figlia di un ex dipendente, deceduto per tubercolosi polmonare, viene assunta nel 1942 in sostituzione di un altro dipendente richiamato alle armi. In quegli anni era consuetudine per le aziende assumere i parenti di dipendenti in caso di decesso, per rafforzare il legame con l’azienda. Cesira figlia di una madre invalida, sorella di un prigioniero di guerra in Australia e di un’altra sorella troppo piccola per lavorare, era l’unica in grado di provvedere alla famiglia. Dimostra da subito carattere e  professionalità e viene stabilizzata nel 1944. La stabilità dura poco però e nel novembre del 1945 si ammala come il padre: tubercolosi polmonare. Resterà due anni ricoverata in un sanatorio, tra i documenti infatti sono state ritrovate le lastre dei suoi polmoni, datate 1946. L’azienda sostiene subito la sua situazione con dei sussidi speciali a favore della famiglia, infatti sono conservate le sue lettere e quelle della madre che ringraziano per l’aiuto offerto. Nel 1948 la donna ancora ricoverata non è più in grado di lavorare, ma le viene accordata una liquidazione maggiorata e nel 1954 inizia le pratiche per ottenere una pensione di invalidità.

Bianca, una vita in azienda

Bianca anche lei nata a Firenze ma nel 1922, viene assunta nel  ‘41 e lavora per oltre 40 anni, fino alla pensione nel 1982. È un’impiegata che raccoglie molti riconoscimenti e avanzamenti di carriera, iscritta al sindacato, ma è anche moglie, madre e figlia di genitori che mantiene e sostiene anche grazie all’aiuto dell’azienda che le offre assegni familiari.

Lina, dedita al lavoro

Lina, classe 1906, viene assunta nel 1941 come impiegata. Una donna nubile che viveva con la madre, ma con una famiglia di fratelli e sorelle sposati. Proprio per uno dei suoi fratelli, richiamato alle armi, nel ’41 la donna prende il suo posto anche per essere figlia di un dipendente, operaio, morto per un infortunio sul lavoro. Lina lavora in azienda per circa 20 anni fino alla sua morte nel 1962.

La condivisione di queste storie porta alla luce la grande tenacia e dedizione che le donne hanno messo nel loro lavoro per sostenere non solo l’azienda ma le loro famiglie e l’intero Paese, contribuendo al progresso della nostra società. La stessa tenacia e dedizione che le lavoratrici del presente mettono oggi nelle loro attività, onorando il lavoro di chi le ha precedute e portando avanti il cambiamento per un futuro migliore.

Italgas partecipa all’Open Innovation contest 2022 di NTT DATA

Per il primo anno l’azienda collabora all’iniziativa con due challenge rivolte alle startup.

Italgas partecipa alla dodicesima edizione dell’Open Innovation Contest di NTT DATA, il concorso per le startup sui grandi temi dello sviluppo e dell’innovazione IT.

Per la prima volta l’iniziativa prevede la partecipazione di alcune grandi aziende al fianco delle startup e mette in palio la copertura finanziaria per la realizzazione del proof of concept.

I temi che le startup dovranno affrontare quest’anno sono tanti: dal metaverso all’health monitoring, dalla mobilità connessa alla sicurezza informatica applicata alla comunicazione. Le due sfide proposte da Italgas si basano su esigenze reali di business, con l’obiettivo di condividere diversi punti di vista sullo stesso problema e individuare soluzioni alternative.

Nella prima challenge, “Guardian Angels”, si chiede ai partecipanti di progettare una soluzione per monitorare i cantieri a distanza, attraverso sensori e tecnologie per l’elaborazione dei dati. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza sul lavoro, non solo per i dipendenti ma anche per le opere pubbliche.

Nella seconda challenge “Speak to me” l’attenzione si sposta sull’automazione dei call center. Alle startup viene chiesto di proporre una soluzione che, basandosi su tecnologie digitali ed emergenti come il Natural Language Processing, garantisca all’utente un’esperienza omnicanale. L’automazione dei call center è diventata fondamentale per il rapporto tra azienda e consumatore: da un lato migliora l’esperienza dell’utente ma dall’altro permette di velocizzare i processi e intervenire in maniera più tempestiva nei casi d’emergenza.

Dal 14 febbraio 2022 fino al 25 marzo, le startup potranno scoprire nel dettaglio le challenge e candidarsi sulla piattaforma https://discovery.nttdataitalia.com/#/homepage.

Italgas e le startup collaboreranno alla presentazione delle soluzioni attraverso una piattaforma basata sull’Intelligenza Artificiale e il risultato di questa collaborazione sarà presentato all’evento finale di maggio, durante il quale verrà premiato il progetto migliore.

La partecipazione di Italgas a questa iniziativa conferma l’impegno che il Gruppo mette ogni giorno per accelerare il processo di trasformazione digitale e migliorare il lavoro e la sicurezza, sia per le nostre persone che per i servizi offerti ai clienti finali.

Italgas è Top Employer Italia 2022

Italgas è Top Employer Italia 2022

Italgas fa parte delle aziende certificate Top Employers Italia 2022.

La Certificazione Top Employers è il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente di lavoro e il mondo del lavoro.

La Certificazione Top Employers viene rilasciata alle aziende che raggiungono e soddisfano gli elevati standard richiesti dalla HR Best Practices Survey. La Survey ricopre 6 macro aree in ambito HR, esamina e analizza in profondità 20 diversi topics e rispettive Best Practices, tra cui People Strategy, Work Environnment, Talent Acquisition, Learning, Well-being, Diversity & Inclusion e molti altri.

La Certificazione rappresenta il riconoscimento ufficiale dell’importante e continuo impegno delle aziende nel prendersi cura delle proprie persone, come dichiara David Plink, CEO di Top Employers Institute: «Anche l’anno appena trascorso è stato un anno impegnativo, che, come il 2020, ha avuto un serio impatto sulle organizzazioni e ha messo a dura prova la vita, le relazioni e il mondo del lavoro in tutto il mondo. Ma nonostante le oggettive difficoltà Italgas si è distinta nello sforzo di eccellere nelle sue politiche e strategie HR, avendo sempre come obiettivo prioritario l’attenzione verso le proprie persone, continuando ad affrontare le sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione, impegnandosi per imprimere un impatto positivo sulla vita di dipendenti e collaboratori. Sono quindi particolarmente fiero e orgoglioso di congratularmi con tutte le aziende certificate Top Employers 2022 nei rispettivi Paesi di appartenenza»

Il Programma Top Employers ha certificato e riconosciuto 1 857 aziende in 123 Paesi in tutto il mondo.

Top Employers Institute

Top Employers Institute è l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito HR. Il Programma Top Employers aiuta ad accelerare le pratiche d’eccellenza HR per contribuire a migliorare il mondo di lavoro. Attraverso il Programma di Certificazione Top Employers, le aziende possono essere validate, certificate e riconosciute Employers of choice. Fondato più di 30 anni fa, Top Employers Institute ha certificato in 1.857  Paesi di tutto il mondo 123 aziende, che grazie alle loro eccellenze in ambito HR hanno generato un impatto positivo sulla vita di oltre 8 milioni di dipendenti.

Top Employers Institute. For a better world of work.

Ravanusa: ultimi aggiornamenti Italgas

Si riportano in questa pagina gli aggiornamenti di Italgas in merito ai fatti di Ravanusa.

Pagina in aggiornamento.

Torino, 31 dicembre 2021 – Ore 13:30

Ravanusa: massima collaborazione per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi

Italgas Reti informa che nell’ambito delle indagini volte ad accertare le cause del tragico incidente accaduto lo scorso 11 dicembre a Ravanusa (AG), alcuni suoi dipendenti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia notificati dal Tribunale di Agrigento. Gli avvisi si rendevano necessari al fine di poter effettuare nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici non ripetibili, che si svolgeranno nei prossimi giorni per ricostruire la dinamica degli eventi.

La società, nel prendere atto di tali provvedimenti, conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio.

Torino, 17 dicembre 2021 – Ore 10:00

Ricerca Programmata Dispersioni

L’attività di ricerca dispersioni consiste nella ricognizione con automezzo e/o pedonale della rete al fine di individuare eventuali punti di dispersione.

Italgas Reti utilizza a partire dal 2019 un veicolo (Picarro Surveyor) dotato delle più avanzate tecnologie di rilevazione gas metano basate sulla spettroscopia ad assorbimento laser.

Il sistema impiegato utilizzato da Italgas, CRDS (Cavity Ring-Down Spectroscopy), è costituito da una sofisticata tecnologia di rilevamento che, rispetto alle tecnologie tradizionali, offre importanti vantaggi in termini di velocità di funzionamento e ampiezza delle aree sotto controllo. Vantaggi resi possibili dalla realizzazione di specifici apparati veicolari che, abbinati a sofisticati software, assicurano una sensibilità alla presenza di gas nell’aria di tre ordini di grandezza superiore a quelle attualmente in uso dagli operatori del settore.

Di seguito le caratteristiche rilevanti e distintive:

  • La sensibilità della rilevazione è dell’ordine di ppb (parti per miliardo) e, quindi con 3 ordini di grandezza maggiore rispetto a quella degli attuali sistemi laser utilizzati da altri distributori (ppm)
  • È inoltre in grado di individuare una dispersione gas anche a distanza di alcune decine di metri rispetto al percorso effettuato dal veicolo attrezzato, grazie ad appositi sensori di bordo (anemometro, GPS inerziali) e sofisticati software di calcolo, come meglio evidenziato dalle seguenti rappresentazioni grafiche

Sistema d’indagine innovativo “Picarro”

Sistema d’indagine tradizionale

Per maggiori informazioni su Picarro, vedi il video

Obblighi Normativi

La Delibera dell’Autorità n. 569/19/R/gas, all’art. 12.2 prevede che l’impresa distributrice è tenuta al rispetto dei seguenti obblighi di servizio:

  • Periodicità di ispezione del 100% della rete in alta e in media pressione: 3 anni mobili;
  • Periodicità di ispezione del 100% della rete in bassa pressione: 4 anni mobili

La Linea Guida CIG n. 16 “Esecuzione delle ispezioni Programmate e Localizzazione delle Dispersioni sulla Rete di Distribuzione” al par. 7.2.5 indica che “il valore dei segnali per i quali occorre procedere alla fase di localizzazione è maggiore o uguale a 20 ppm”.

La Linea Guida CIG n. 16 al par. 7.2.5 prevede che “La localizzazione della dispersione deve essere effettuata al più presto possibile, e comunque entro un tempo massimo di trenta giorni solari dalla prelocalizzazione”.

La Linea Guida CIG n. 7 al par. 6 prevede che i tempi riparazione delle dispersioni in base alla loro classificazione siamo quelli presentati in tabella:

Classificazione Tempi di Riparazione
A1 24 ore
A2 7 giorni
B 30 giorni
C 180 giorni

Posti gli obblighi di cui sopra, Italgas al fine di garantire la massima sicurezza della rete, ha scelto di:

  • Ispezionare il 100% rete di AP/MP/BP ogni anno
  • Localizzare, classificare e riparare tutte le dispersioni riscontrate anche sotto la soglia dei 20 ppm.
  • Ridurre le tempistiche per la localizzazione e riparazione delle dispersioni

Ravanusa

Il comune di Ravanusa ha una consistenza pari a 52,5 chilometri di rete, che sono stati ispezionati integralmente sia nel 2020 sia nel 2021. In particolare, nel 2021 sono state rilevate solo 3 dispersioni, tutte con concentrazione inferiore a 20 ppm e al di fuori dell’area interessata dall’evento di via Trilussa e tempestivamente riparate.

Torino, 16 dicembre 2021 – Ore 13:36

Un portavoce di Italgas Reti informa che, a fronte dell’evacuazione dei residenti dalla zona sottoposta a sequestro a Ravanusa, per garantire il massimo livello di sicurezza, la Società ha deciso di mettere temporaneamente fuori servizio le tratte della rete di distribuzione presenti nell’area sottoposta a sequestro.
Pertanto, a tutela della collettività, tecnici della Società attiveranno specifici cantieri nelle seguenti zone:

  • via Savonarola angolo via Tommaso D’Aquino
  • via Trilussa angolo via Savonarola
  • via Della Pace angolo via Delle Scuole
  • via Trilussa angolo via Cicervacchio
  • via Galilei cortile civico 202
  • via Galilei cortile civico 204
  • via Galilei angolo via Della Pace

I lavori si concluderanno entro la mattinata di domani.

Torino, 15 dicembre 2021 – Ore 12:30

Con riferimento al cantiere comunale di via San Francesco, a Ravanusa, le cui immagini sono state riprese da alcuni telegiornali, siti web e quotidiani, al fine di evitare la diffusione di informazioni non corrette Italgas Reti precisa che trattasi di interventi predisposti a cura del Comune di Ravanusa e quindi non di Italgas Reti.

Per tale cantiere la Società ha provveduto a fornire tempestivamente la cartografia relativa al posizionamento delle proprie condotte. Nell’area, i cui lavori risultano fermi da tempo, è presente un breve tratto della rete del gas (inquadrato dalle immagini), composto da una condotta in acciaio, non più in esercizio, sostituita a dicembre 2013 da una nuova tubazione in polietilene posata in parallelo.

Al fine di accertare che le lavorazioni delle imprese incaricate dal Comune non producano danneggiamenti alla tubazione in esercizio, la Società effettua sopralluoghi settimanali del cantiere. In occasione dell’ultimo controllo, effettuato il 7 dicembre scorso, lo strato di copertura delle condotte risultava regolare; l’attuale scopertura è probabilmente da attribuire alle recenti copiose precipitazioni meteorologiche. In ogni caso, Italgas Reti si sta facendo parte attiva presso l’Amministrazione Comunale affinché, in qualità di gestore del cantiere, provveda a ripristinare tempestivamente il regolare strato di copertura della condotta.

Milano, 14 dicembre 2021 – Ore 20:00

In merito alle notizie diffuse oggi relative a dispersioni di gas segnalate nell’abitato di Ravanusa, Italgas Reti precisa di aver ricevuto tre segnalazioni riguardanti le vie Calabria, San Francesco e Galileo Galilei. A seguito di verifiche, per due di esse non sono state rilevate alcune perdite; per una terza i tecnici hanno provveduto alla sostituzione di un breve tratto di tubazione di piccolo diametro, posto al limite della sede stradale. Le segnalazioni sono state tutte verificate ampliando il controllo della rete anche a tutte le vie limitrofe.

Italgas Reti precisa di aver dislocato un presidio stabile di Pronto Intervento presso l’abitato di Ravanusa per assicurare un ancor più tempestivo riscontro a eventuali altre segnalazioni.

In aggiunta a questo, Italgas Reti, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, ha predisposto un’attività straordinaria di monitoraggio dell’intera rete cittadina attraverso l’impiego della tecnologia Picarro Surveyor, la più all’avanguardia nella rilevazione di dispersioni. L’attività, iniziata nel pomeriggio di oggi, è prevista svolgersi prevalentemente nelle ore notturne e proseguirà nei prossimi giorni e si aggiunge alle verifiche già effettuate, con la stessa tecnologia, nel 2020 e nel 2021 sull’intera estensione della rete di Ravanusa.

Italgas Reti ribadisce che con riferimento alla settimana precedente all’evento di via Trilussa:

  • non erano in corso cantieri della Società nella zona, né erano stati effettuati lavori;
  • non sono pervenute segnalazioni di alcun tipo al Pronto Intervento;
  • le uniche attività eseguite dalla Società hanno riguardato la periodica manutenzione delle valvole stradali, presenti in aree distanti da via Trilussa, e otto sopralluoghi tecnici per attività di sostituzione o attivazione di contatori;
  • non è a conoscenza di eventuali altre attività ad opera di gestori di altri sottoservizi.

Caratteristiche tecniche della rete dell’area dell’evento:

  • in via Trilussa la tubazione in acciaio rivestito, del diametro di 100 mm, protetta catodicamente, è stata posata nel 1988 (all’interno della vita utile così come da prescrizioni dell’ARERA);
  • il tratto secondario lungo via Galilei è in polietilene dal diametro esterno di 180 mm posato nel 2014

La Società sta garantendo la massima collaborazione con le autorità e sta mettendo in campo tutte le tecnologie e risorse disponibili a supporto del territorio colpito dal tragico evento.

Milano, 13 Dicembre – Ore 18:40

In merito alla vicenda di Ravanusa, la Società ribadisce il più profondo cordoglio ai familiari delle vittime e la propria vicinanza all’intera comunità colpita da questo dramma.

Con riferimento alle notizie diffuse da alcune agenzie di stampa, al fine di fornire tutti gli elementi necessari per una esatta ricostruzione dei fatti ed evitare speculazioni dannose e distorte, Italgas rammenta che la rete di Ravanusa non è stata oggetto di indagine e rilievi nel periodo di amministrazione giudiziaria del 2014, disposto dall’allora Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, in seguito radiata dalla magistratura e condannata “per affari illeciti nella gestione dei beni confiscati”.

Nel luglio del 2015 l’amministrazione giudiziaria è stata revocata.

Italgas Reti conferma il proprio impegno accanto alla Magistratura e alle Autorità competenti al fine di ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto.

Milano, 13 Dicembre – Ore 18:15

In merito alle indagini eseguite nel 2014 dagli amministratori giudiziari sulle reti di distribuzione del gas gestite da Italgas Reti, la società fa sapere che tutte le situazioni segnalate a livello nazionale sono state analizzate con il supporto di enti esterni indipendenti – università e centri di ricerca di livello nazionale – e sono state sanate laddove necessario.

Milano, 13 Dicembre – Ore 17:20

In relazione alle notizie diffuse in queste ore circa presunti lavori di manutenzione eseguiti da Italgas sulla rete di Ravanusa nei 5 giorni precedenti l’evento, Italgas Reti afferma che – sulla base di quanto registrato nei sistemi aziendali – non vi è evidenza di lavori eseguiti sulla rete stradale, ma unicamente interventi routinari eseguiti su contatori domestici e su alcune valvole stradali da eseguire con cadenza periodica.

Detti interventi, si sono svolti nell’abitato di Ravanusa in vie distanti dal luogo dell’evento.

Gli interventi effettuati rientrano tra quelli ciclici di manutenzione programmata, sono riferiti alle verifiche di manovrabilità delle valvole di rete e non comportano interventi sulle tubazioni.

Essi consistono nelle seguenti operazioni:

  • Ispezione e pulizia del pozzetto;
  • Ingrassaggio della valvola;
  • Verifica di manovrabilità della valvola.

Milano, 12 Dicembre – Ore 19:20

In merito alla vicenda di Ravanusa, Italgas esprime dolore e cordoglio alla comunità colpita da questo drammatico evento e in particolare alle persone che hanno perso i propri cari.

La Società ha offerto la propria disponibilità e supporto al Comune di Ravanusa e alla Protezione Civile per fornire la dovuta assistenza alla cittadinanza, nonché la massima collaborazione alle autorità per gli aspetti di competenza.

Da una prima immediata analisi dell’evento emerge quanto segue.

Non risultano segnalazioni di alcun tipo giunte nell’ultima settimana al servizio di Pronto Intervento che lamentassero perdite di gas.

A seguito dell’evento, la prima segnalazione è stata fatta telefonicamente dai Vigili del Fuoco alle ore 21:02 al CIS – Centro Integrato di Supervisione di Italgas Reti.

Il personale tecnico della Società è giunto sul posto alle ore 21:20.

L’intervento di primo sezionamento della rete, finalizzato alla messa in sicurezza della condotta, è iniziato alle ore 24:00 a seguito della relativa autorizzazione da parte dei Vigili del Fuoco.

Alle ore 02:05 del 12/12 i tecnici di Italgas Reti hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di tubazione che attraversa l’area interessata dall’evento.

La tubazione è in acciaio del diametro di 100 mm ed è esercita in bassa pressione.

Sul tratto di condotta interessato non vi erano cantieri di Italgas Reti.

La rete di distribuzione di Ravanusa è stata ispezionata interamente sia nel 2020, sia nel 2021.

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